La decisione è stata presa dalle autorità australiane che hanno spiegato che essendo stati abbandonati per troppo tempo, gli stessi animali sono tornati ad essere selvatici e cacciatori diventando così una minaccia per piccoli animali e uccelli di specie autoctone, fino a metterli a rischio di estinzione. Si stima l’uccisione di circa 2 milioni di gatti denominati “invasive pets” e cioè nocivi entro il 2020. Lo sterminio prevederebbe cibo avvelenato, trappole o addirittura fucili. Contro il gesto estremo si sono mobilitate le associazioni animaliste di tutto il mondo e sono partite una serie di petizioni online per chiedere alle autorità locali di fermare il piano.