Un gruppo di studiosi si è imbattuta in uno squalo lungo quasi tre metri con un anelli di plastica legata intorno al collo. Il Dr James Sulikowski, professore di scienze marine dell’Università del New England è partito all’alba per raccogliere alcuni campioni su uno squalo smeriglio. Il professore e la sua squadra hanno dunque posizionato dei segnalatori radar per attirarne qualcuno e ci sono riusciti, ma appena visto l’animale, non potevano credere ai loro occhi. “Ho capito immediatamente che c’era qualcosa che non andava non appena ci siamo avvicinati”, scrive Sulikowski nella sua relazione .Il team è riuscito a tagliare e rimuovere la plastica, e il pensiero di tutto è che lo squalo sarebbe potuto morire se l’anello fosse rimasto al suo posto. Probabilmente è stato lì per anni. Però piano piano l’animale cresceva, e il pezzo di plastica stava letteralmente penetrando nella carne dello squalo. Dopo che il team è riuscito a rimuovere l’anello, hanno raccolto alcuni campioni, attaccato un segnalatore alla pinna dorsale dello smeriglio e lo hanno rilasciato in acqua, sperando di poter documentare il suo recupero.“Vista la gravità della ferita e della sua volontà di non arrendersi la abbiamo chiamata Destiny, perchè nessuno può negare che sia una sopravvissuta!”(citazione dalla canzone Survivor delle Destiny’s Child ha scritto il team su un post su Facebook. Gli squali smerigli possono vivere fino a 65 anni, secondo il sito Oceana. L’esemplare più grande mai registrato misurava oltre 3 metri. Vista la loro stazza gli smerigli non hanno nemici naturali, ma sono comunque a rischio estinzione. Speriamo che questo nostro lavoro possa fornire informazioni utili per aiutare la conservazione della specie”. Sulikowsi e il suo team hanno continuato a monitorare Destiny, e con un post su twitter hanno rassicurato che lo smeriglio “è ancora vivo e nuota alla grande”.