Nel Mar Mediterraneo 134 specie di animali sono vittime della plastica, i più colpiti risultano essere: pesci, tartarughe marine, uccelli marini e mammiferi marini. Il 17% di queste specie animali sono elencate come minacciate o in pericolo critico di estinzione. La plastica causa il 90% di queste problematiche tramite intrappolamento, ingestione e contaminazione. Tra i 10-20 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno negli oceani del Pianeta provocando oltre 13 miliardi di dollari l’anno di danni agli ecosistemi marini. L’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la Cina e riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130 mila tonnellate di microplastiche. Alle 5 “isole di plastica” oceaniche – due nel Pacifico, due nell’Atlantico e una nell’oceano Indiano – in cui si accumula la maggioranza dei rifiuti di plastica, si aggiunge il Mar Mediterraneo, classificato come la sesta grande zona di accumulo di rifiuti plastici al mondo. In questo mare, che rappresenta solo l’1% delle acque mondiali, si concentra il 7% della microplastica globale, creando una vera e propria “zuppa di plastica” . La maggior parte delle plastiche non si biodegrada in alcun modo, tutta quella dispersa in natura vi resterà per centinaia o migliaia di anni.