Fu approvata nel mese di febbraio la normativa regionale che prevedeva la possibilità di introdurre le ceneri dei propri animali insieme ai loro padroni nei cimiteri della Regione Lombardia. Il governo ad oggi impugna però la normativa affermando che la normativa è di facoltà dello Stato e che la legge regionali violi la competenza statale in materia di tutela della salute. In Lombardia scoppia così la polemica. L’iniziativa parte dalla ministra agli Affari regionali grillina Erika Stefani e la delibera approvata dal Cdm è molto particolareggiata. Sostiene in particolare che le novità introdotte dalla nuova legge regionale funeraria “contrastano in particolare con un decreto del presidente della Repubblica del 1990 che stabilisce che nei cimiteri sono ricevuti, quando non venga richiesta altra destinazione, i cadaveri delle sole persone”. Non gli animali da compagnia, che dopo la cremazione, stando alle nuove norme, potevano essere tumulati con i loro proprietari nella tomba di famiglia o nel colombario, ma non nelle sepolture in terra. Un vero e proprio schiaffo del governo a maggioranza gialloverde alla Lombardia, ma soprattutto a Lega e Forza Italia che avevano fatto della nuova legge regionale un loro cavallo di battaglia. E le reazioni, naturalmente, non si sono fatte attendere. L’assessore regionale al Welfare forzista, Giulio Gallera si dice “allibito”. Non meno duro il commento del leghista Emanuele Monti, presidente della commissione regionale Sanità, che definisce “semplicistiche” le motivazioni del governo. “Come si fa dire che non potevamo approvare questo provvedimento perché la materia non è già normata a livello statale. Sono sconcertato. Siamo di fronte alla classica azione centralista della burocrazia dello Stato”. Non la pensa così il consigliere regionale pentastellato, Stefano Fumagalli che difende il governo e replica sostenendo che “ancora una volta in Lombardia Lega e Forza Italia danno prova di grande incapacità. Non sono nemmeno in grado di seppellire i morti rispettando la legge nazionale. Avevamo ragione noi. Non ho mai visto una legge regionale impugnata per così tanti profili di incostituzionalità”. I grillini in aula infatti avevano votato contro sulla norma che era passata con 41 sì contro 29 no e 1 astenuto.